Non sfuggirà alle vostre orecchie l’origine esotica della parola ‘pouf’, termine francese che possiamo ricondurre all’onomatopea ‘puff’, ben nota anche in terra nostrana. “Puff” è il suono che fa un corpo che si sgonfia, e che sgonfiandosi sbuffa: così si comporta una cuffietta per signore dell’Ottocento in balìa del vento – ed è da qui che origina il termine – o un grande cuscino su cui ci lasciamo cadere dopo una giornata di lavoro.

Oggi il pouf, pur avendo vissuto una moltitudine di metamorfosi, ha comunque mantenuta inalterata la sua essenza: come elemento d’arredo può assumere svariate forme, colori e dimensioni, ma il pouf è prima di tutto un comodo e versatile cuscino. Può fungere da seduta o da pratico poggiapiedi quando accostato a poltrone e divani; se di dimensioni sufficienti può trasformarsi in un’avvolgente poltrona.

Le diverse declinazioni del pouf possono anche sorprenderci: non solo confortevole seduta per i migliori momenti di relax, ma anche luogo di introspezione e concentrazione quando il pouf è uno zafu, il cuscino per la meditazione. Di poco si discosta infatti il cuscino che i monaci buddisti utilizzano per meditare dagli odierni pouf di design con i quali arrediamo le stanze della nostra casa.

Il pouf si adatta a tutti i gusti, gli stili e le tendenze: da minimal a shabby chic, a afro, etnico e eco-green; del pouf si possono personalizzare la forma, il colore e il materiale in base alle esigenze e all’impronta stilistica dell’abitazione. Infine, il pouf è meno invasivo di divani e poltrone, per cui lo si può spostare di stanza in stanza senza compromettere l’arredo complessivo e per sfruttarne al massimo le potenzialità.