Il bonus mobili è in vigore anche nel 2024 e consente di beneficiare di una detrazione pari al 50 % delle spese sostenute, entro il limite di 5.000 euro.

La detrazione del 50% sul recupero edilizio, premia i lavori pesanti, come ad esempio lo spostamento di una parete interna o la fusione di due appartamenti . Ma anche tutta una serie di piccoli interventi , agevolati a prescindere dalla categoria edilizia in cui ricadono.

Vi rientrano, tra gli altri, tutti gli interventi per la sicurezza domestica (come l’installazione di un rilevatore di fughe di gas o di un corrimano per le scale) e la prevenzione di atti illeciti (come l’acquisto con posa in opera di un antifurto o l’installazione di una cassaforte a muro).

I requisiti per lo sconto sugli arredi

Per poter abbinare il bonus mobili è necessario che vengano rispettate tre condizioni:
1. i lavori agevolati dalla detrazione del 50% devono essere almeno di manutenzione straordinaria. Solo sulle parti condominiali, infatti, è ammessa anche la manutenzione ordinaria (come la tinteggiatura di pareti e soffitti);
2. le opere di ristrutturazione agevolate devono essere avviate dall’anno precedente (Quindi, ai fini dell’accesso al beneficio della detrazione del 50 per cento per il 2024 è necessario che i lavori di ristrutturazioni siano iniziati dal 1° gennaio 2023); 
3. i lavori devono essere avviati prima dell’acquisto degli arredi, mentre non è fondamentale che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

È necessario, poi, che il beneficiario del bonus mobili utilizzi anche la detrazione del 50% sul recupero edilizio . Anche se la casa è la stessa, ad esempio, il marito non può avere il bonus arredi se è la moglie a detrarre la ristrutturazione .

I lavori agevolati (anche «mini»)

Tra gli interventi di manutenzione straordinaria (e quindi agevolati) nei singoli appartamenti rientrano:
● la realizzazione dei servizi igienici (come un secondo bagno) o l’integrale rifacimento di un bagno esistente con sostituzione delle tubature;
● la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia (attenzione: purché non agevolata dall’ecobonus, cui non si può “agganciare” il bonus mobili);
● il rifacimento dell’impianto elettrico ;
● la sostituzione della caldaia (anche in questo caso, non dev’essere agevolata dall’ecobonus ma dalla detrazione edilizia standard);
● l’ installazione di un pannello solare fotovoltaico al servizio dell’abitazione;
● la sostituzione dello scaldabagno (anche da elettrico a metano), che rientra tra le opere detraibili al 50% perché dirette a conseguire un risparmio energetico.

In generale – avvertono le Entrate – non danno accesso al bonus del 50% gli interventi finalizzati a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi: a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra i lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Il cambio della serratura, quindi, non basta.

Altri interventi

● l’ installazione di un portoncino blindato al posto della vecchia porta esterna;
● l’ installazione di un impianto di allarme all’interno della singola abitazione: purché richieda opere sull’impianto elettrico, è un intervento di manutenzione straordinaria che consente il bonus mobili;
● l’ installazione o la sostituzione del videocitofono , che consente l’applicazione del bonus mobili solo se inerente a un’abitazione unifamiliare e non a un condominio. Per il condominio, infatti, il bonus mobili si applica per l’arredo di parti comuni e non della singola unità immobiliare (ad esempio, arredo della casa del portiere o del cortile/giardino). Anche qui, se il regolamento edilizio comunale non richiede titoli abilitativi per l’intervento, bisogna predisporre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
● l’ installazione o sostituzione delle inferriate all’interno delle singole abitazioni: anch’esso un intervento di manutenzione straordinaria che, se fruisce della detrazione del 50% per ristrutturazione, consente comunque l’accesso al bonus mobili.

Le regole generali sui mobili

Il bonus mobili 2024, consiste in una detrazione del 50% su una spesa massima di 5mila euro, per l’acquisto di nuovi arredi ed elettrodomestici in classe non inferiore alla A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica(*). Dello sconto fiscale – che si recupera, in dichiarazione dei redditi, in dieci quote annue – beneficiano anche le spese di trasporto e montaggio.

(*) Dal 1° marzo 2021 è in vigore la nuova etichetta energetica, che reintroduce la vecchia classificazione da A a G ed elimina le classi A+, A++ e A+++, ormai sovrappopolate.

Tra gli arredi , la detrazione spetta, ad esempio, per cucine, camere, soggiorni, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. E non per porte, pavimentazioni (come il parquet), tende e altri complementi.

Tra i grandi elettrodomestici agevolati, invece, rientrano per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento

 

Per saperne di più

GUIDA BONUS MOBILI